“Mameli – Il ragazzo che scrisse l’Italia”: la miniserie su Goffredo Mameli e Il Canto degli Italiani

LUNEDÌ 12 E MARTEDÌ 13 FEBBRAIO, SU RAI 1 E IN PRIMA SERATA, E NELLA SETTIMANA SUCCESSIVA AL FESTIVAL DI SANREMO 2024, ARRIVA SUL PICCOLO SCHERMO LA STORIA DELL’EROICA ESISTENZA DI GOFFREDO MAMELI, IL GIOVANE POETA E PATRIOTA DEL RISORGIMENTO CHE SCRISSE IL NOSTRO INNO NAZIONALE, CONOSCIUTO ANCHE COME IL CANTO DEGLI ITALIANI

Prodotto da Pepito Film in collaborazione con Rai Fiction, Mameli – Il ragazzo che sognò l’Italia è una miniserie in due puntate sceneggiata da Antonio Antonelli e Michela Straniero e diretta da Ago Panini e Luca Lucini, che hanno voluto definirla una “Via Pàl” genovese, perché Nino Bixio, Goffredo Mameli e i giovani dell’associazione patriottica L’Entelema non avrebbero compiuto le eroiche imprese per cui li ricordiamo se non si fossero conosciuti e “contaminati”, proprio come palle da biliardo lanciate sul tavolo da gioco.

UN RACCONTO RIFLESSIVO SULL’ITALIA DEL RISORGIMENTO

Quando lo incontriamo nel primo episodio, Goffredo Mameli è un ragazzo di 19 anni intelligente, romantico e innamorato della libertà, un personaggio che fin dall’inizio sembra essersi scrollato di dosso la polvere della retorica che da sempre accompagna il racconto di un periodo storico ingiustamente considerato noioso. E invece il cuore del poeta genovese morto nel 1849 palpitava di ardore e di amore, ed era giusto dunque ridargli lustro in un’epoca come la nostra in cui l’orgoglio nazionale rinasce, per un breve istante, soltanto durante i mondiali di calcio, le olimpiadi o i match di tennis.

La miniserie è stata presentata a Roma, con la presenza dei registi, del produttore Agostino Saccà e di quattro giovani attori: Riccardo de Rinaldis Santorelli (Goffredo Mameli), Amedeo Gullà (Nino Bixio), Barbara Venturato (Geronima Ferretti) e Chiara Celotto.

UNA NUOVA PROSPETTIVA SULLA FIGURA DI GOFFREDO MAMELI

A parlare della giovane età, che rende i protagonisti impavidi e appassionati, è stato Luca Lucini, che, grazie alla macchina a mano, è rimasto sempre vicino agli attori, come per ascoltare le loro voci: “È stato Agostino Saccà a trasmetterci l’idea di raccontare Mameli, Bixio, Giuseppe Mazzini e così via come dei ragazzi. Siamo andati alla scuola Goffredo Mameli e, nonostante questo, non sapevo nulla di lui. Toccavo tutti i giorni il pizzetto della sua statua perché si diceva che portasse fortuna, che poi in realtà Mameli non ha mai avuto il pizzetto. Con Ago abbiamo affrontato la miniserie proprio con lo spirito di quell’età in cui tutto è possibile, perché è solo grazie a questa energia, a questa passione e a questa voglia di cambiare il mondo che Mameli è stato in grado di trasmettere a tutti gli italiani, attraverso le sue parole, il suo desiderio di un’Italia unita e libera dallo straniero.

UNA NARRATIVA VIVA E PALPITANTE

Ago Panini interviene dichiarando che il gioco è stato quello di rendere tutti i personaggi della serie più umani e meno mitologici: “Quante volte ci siamo detti: ‘Ci vediamo in Piazza Nino Bixio’, ‘Ci incontriamo a Piazza Mazzini’, senza pensare che questi uomini sono esistiti per davvero, ed è stato bello scoprire che Goffredo Mameli in realtà era semplicemente un ragazzo a cui è stato affidato un compito. Gli hanno detto: ‘Tu che sei poeta, perché non scrivi Il Canto degli italiani?’, e lui ha obbedito, e ci siamo divertiti a far vedere che Goffredo non era nato imparato, ma studiava, faceva le rime e le contava sulla punta delle dita, un po’ come fanno oggi i rapper. Goffredo ha scritto il testo del Canto per una manifestazione che ha fatto insieme ai suoi amici nascosto dentro a una processione, solo che la cosa gli è scappata di mano, ma lui l’aveva scritta per quell’occasione, e in quell’occasione ha deciso di fare un riassunto dei buoni motivi per cui valeva la pena sognare. Mameli – Il ragazzo che sognò l’Italia offre dunque una nuova prospettiva sulla figura di Goffredo Mameli, presentandolo come un ragazzo normale, complesso e appassionato, che ha sognato un’Italia diversa e ha lottato per renderla reale.

UN CAST EMOZIONANTE E IMPATTANTE

Anche se ha la camicia rossa e lo sguardo impertinente, e sogna la rivoluzione, il Nino Bixio interpretato da Amedeo Gullà ricorda molto Jack Sparrow, e non soltanto per l’orecchino a cerchio. Il suo personaggio è impertinente come il pirata di Johnny Depp, e come lui conosce tutti i segreti del mare: “È stato molto bello, è l’unica parola che mi viene in mente. È stata una splendida esperienza per tutti quanti noi e ho sentito davvero vicino, mentre giravamo, questa famiglia che si stava creando. Lavoravamo tutti allo stesso progetto e per lo stesso collettivo. Passando a Nino Bixio, quello che ho provato a raccontare è, più che l’uomo politico che conosciamo, un ragazzo come tanti, che lascia Genova a 10 anni, si imbarca e torna 15 anni dopo. Ha passato più anni in mare che sulla terraferma, e quindi è solo. Ha una grande forza, degli ideali nobili, ma ho sempre pensato che Bixio diventi completo solo con Goffredo: assorbono l’uno qualcosa dell’altro durante tutto il film, e questa era la cosa su cui volevo insistere di più.

UN’IMPORTANZA JULIENNE AI PERSONAGGI FEMMINILI

Mameli – Il ragazzo che sognò l’Italia lascia un po’ di spazio al girl power. I personaggi femminili sono forti e determinati. Anche loro non temono di sacrificare la propria vita alla causa politica che sposano e sanno maneggiare coltelli e fucili. Ce ne sono diversi nella miniserie, ma a incontrare la stampa sono le due donne che Mameli amò con tutto sé stesso: Geronima Ferretti, che si tolse la vita per evitare un matrimonio combinato, e Adele Baroffio, che sognava il suffragio universale.

A parlare della prima è Barbara Venturato: “Non sapevo molto di Geronima Ferretti, anzi quasi nulla, prima di affrontarla e iniziare a lavorarci. Geronima è, come in realtà tutti i personaggi femminili di questa serie, una donna di carattere. È anche molto forte, però è imprigionata in un contesto estremamente patriarcale e molto conservatore che da una parte la imbriglia, ma dall’altra determina la nascita di un pensiero politico ancora più forte, che poi è quello che la rende libera, che le fa capire che la libertà di scelta, ma soprattutto la libertà di scegliere di essere in disaccordo, è la più grande che ci sia.

UNA RAPPRESENTAZIONE ACCURATA E SENTIMENTALE

Chiara Celotto, l’attrice che interpreta Adele Baroffio, dichiara: “Per me è stato molto emozionante interpretare Adele. Adele è una donna molto attuale, molto moderna e molto avanti, e quindi ho cercato di portare queste caratteristiche nel mio racconto ed è stato emozionante, perché Adele è una donna guerriera, io così la vedo, una donna rivoluzionaria che alla fine si è battuta per dei diritti di cui noi donne oggi godiamo. E comunque ha anche un ato fragile e uno romantico, cosa che la rende per me ancora più cara”.

In conclusione, Mameli – Il ragazzo che sognò l’Italia si propone di raccontare la storia di Goffredo Mameli e dei suoi compagni in modo più umano e accessibile, restituendo il colore e il calore a figure spesso ridotte a icone storiche. La miniserie si appresta a diventare un tassello importante nella rappresentazione del Risorgimento italiano e dell’importante figura di Mameli nella costruzione dell’identità nazionale.

ARTICOLI COLLEGATI: