Il regista del Corvo del 1994 critica il remake: “Brandon Lee dovrebbe rimanere unico”

Il regista del Corvo del 1994 contro il remake: “Brandon Lee dovrebbe rimanere unico”

Alex Proyas, regista dell’adattamento dal fumetto di James O’Barr del 1994, ha espresso forti critiche nei confronti del remake con Bill Skarsgård, sostenendo che “Il Corvo è Brandon Lee e così dovrebbe rimanere”. Questo è quanto emerge dalle sue dichiarazioni rese pubbliche attraverso un lungo post su Facebook, pubblicato subito dopo la diffusione del trailer del film.

Alex Proyas ha sottolineato di non provare piacere nel criticare il lavoro di altri registi, tuttavia ritiene importante esprimere il proprio disappunto riguardo alla decisione di realizzare un reboot de “Il Corvo”. Brandon Lee, morto durante le riprese del film originale, è stato il volto indimenticabile dell’opera, che rappresenta la sua eredità e dovrebbe restare tale.

LE PAROLE DI ALEX PROYAS
“Non andava realizzato. Il Corvo non è solo un film, ma un simbolo della bellezza e della tragedia legata alla vita di Brandon Lee. Il lavoro compiuto sul set, completato come omaggio a lui, rappresenta la sua anima e non dovrebbe essere alterato” – ha dichiarato Proyas.

LE PAROLE DEL REGISTA DEL REBOOT
Diversa è stata la posizione di Rupert Sanders, regista del remake, che ha manifestato rispetto e sensibilità verso il lavoro precedente e il ricordo di Brandon Lee. “Durante la realizzazione del film abbiamo sempre avuto Brandon Lee nei nostri pensieri. Crediamo che il nuovo Corvo sia una rievocazione del passato, un omaggio alla sua memoria e alla sua unicità” – ha affermato Sanders.

LA POLEMICA PROMETTE SCINTILLE
La controversia tra il regista del film originale e il regista del reboot promette scintille, in attesa della release del nuovo “Il Corvo” nelle sale cinematografiche di tutto il mondo. Sarà interessante osservare le reazioni del pubblico e la percezione generale della pellicola, che si trova al centro di un dibattito sulla memoria e sulla vera essenza dell’iconico supereroe gotico.

L’INFLUENZA DI BRANDON LEE
Brandon Lee, con la sua voce unica e la sua interpretazione memorabile, ha lasciato un’impronta indelebile nella storia cinematografica, che il nuovo Corvo cercherà di onorare e di portare avanti attraverso la performance di Bill Skarsgård. Resta da vedere se il pubblico sarà pronto ad accogliere questa nuova interpretazione e se il remake sarà in grado di far rivivere la magia del film originale.

In conclusione, la disputa tra Alex Proyas e Rupert Sanders alza il livello di attesa per il nuovo “Il Corvo” e porge lo spettatore l’opportunità di vivere un confronto tra passato e presente, tra nostalgia e innovazione, tra leggenda e realtà. La domanda che sorge spontanea è: chi sarà il vero successore di Brandon Lee come Eric Draven? La risposta potrebbe sorprendere.

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