Eleonora Abbagnato: Una vita di sacrifici e successi dalla danza alla stella dell’Opéra di Parigi

Questa sera, in prima serata su Rai 1, va in onda un film che è molto di più di un semplice documentario. La regista Irish Braschi ama definire Eleonora Abbagnato. Una stella che danza “un viaggio documentario emozionale”, nel quale si crea una forte connessione tra Eleonora Abbagnato, prima Etoile italiana del corpo di ballo dell’Opéra di Parigi, e lo spettatore. In un’ora e mezzo che vola via veloce come il vento, riviviamo insieme alla Abbagnato la sua carriera di ballerina e i sacrifici che una bambina determinata ha voluto fare in nome della sua grande passione: la danza classica. Prodotto da Rai Documentari e accompagnato dalla musica al pianoforte di Dardust, il film ci porta sul palcoscenico e dietro le quinte dei teatri, e fra le emozioni di un’artista che non solo ha sempre avuto un grande talento, ma che ha saputo, fin da quando era uno scricciolo biondo, coltivarlo e proteggerlo.

ELEONORA ABBAGNATO. UNA STELLA CHE DANZA: LA TRAMA DEL DOCUMENTARIO

Eleonora Abbagnato. Una stella che danza incrocia diversi livelli di narrazione e punti di vista. Seduta su una sedia in una grande stanza piena di luce, Eleonora racconta la sua storia di bambina che scopre la danza e capisce di amarla profondamente. Le sue parole sono intrecciate alle testimonianze di artisti che hanno lavorato con lei: per esempio Claudio Baglioni, Vasco Rossi e Ficarra e Picone. Alcuni le hanno chiesto di danzare durante un concerto o per un video, altri l’hanno voluta nel cast di una commedia cinematografica o come co-conduttrice di una trasmissione TV.

A parlare, nel doc, sono anche la madre e il padre della Abbagnato, la sua prima insegnante di danza e la sua amica del cuore, mentre la realtà si mescola a una rappresentazione del percorso di Eleonora, che fa capolino nella sua versione bambina, interpretata da sua figlia Julia.

Nel documentario su Eleonora Abbagnato c’è anche una terza dimensione narrativa, o meglio un avvenimento che diventa il fil rouge del film: la soirée d’adieux, ovvero la serata d’addio della Abbagnato all’Opéra di Parigi, che chiude dopo ventotto anni la sua carriera da Étoile residente. Infine ci sono immagini di repertorio di Eleonora da bambina e da adolescente e fotografie che consegnano all’eternità ricordi che ancora fanno battere il cuore.

ELEONORA ABBAGNATO. UNA STELLA CHE DANZA: I SACRIFICI E IL SOGNO

Raccontare Eleonora Abbagnato significa raccontare l’Arte. Significa raccontare la danza. Ma non solo. Vuol dire raccontare la forza e la determinazione che ciascuno di noi può esprimere, può tirar fuori, per raggiungere il proprio Sogno.

Il sogno… Eleonora Abbagnato. Una stella che danza vuole dirci che nessun sogno è impossibile, che se lo inseguiamo impegnandoci e non perdendolo mai di vista, potremo realizzarlo. Ad ascoltare Eleonora, dolce e bellissima, viene voglia di lottare. Per lei non è stato semplice arrivare a diventare danseuse étoile, perché ha dovuto fare sacrifici anche dolorosi fin da bambina, stando spesso lontano dalla sua famiglia ed entrando in contatto con un ambiente molto competitivo e talvolta eccentrico e capriccioso, nel quale un artista geniale come Roland Petit poteva permettersi di gridare ai suoi ballerini per un nonnulla.

Nella parte iniziale di Eleonora Abbagnato. Una stella che danza, la Abbagnato ci sorprende con il suo rigore, ad esempio quando afferma:

“Dal primo momento che sono entrata in una sala di danza ho avuto questa voglia di lottare, perché la danza era quasi inarrivabile per me, nessuno faceva danza nella mia famiglia, nessuno mi portava a teatro, era completamente un altro mondo quello che vivevo.”

Eleonora Abbagnato non ha mai smesso di lottare, perfino quando le sue compagne della scuola di ballo dell’Opéra la chiamavano, supportate dalle madri, “la piccola mafiosa”, confermando la proverbiale antipatia che spesso caratterizza i nostri cugini d’oltralpe. In barba al loro innato senso di superiorità, Eleonora ce l’ha fatta e il suo percorso è unico e speciale, e per questo vi consigliamo vivamente di non perdere il documentario.

ELEONORA ABBAGNATO: LA SUA CARRIERA IN BREVE

– Esordisce in TV a 11 anni, ballando in diretta in un programma condotto da Pippo Baudo.
– A 12 anni si trasferisce a Montecarlo, dove studia nella scuola di Marika Bezobrazova. Di lì a poco si aggiudica il DanzaEuropa.
– A 13 anni è in tournée fra Marsiglia e Parigi con La bella addormentata di Roland Petit (in cui è Aurora da bambina). Dopodiché viene ammessa, dopo un’audizione privata, alla Scuola di danza dell’Opéra di Parigi come borsista.
– Nel 1996, si diploma ed entra nel corpo di ballo dell’Opéra, dove fa rapidamente carriera: è Coryphée nel ’99, Sujet nel 2000, Première Danseuse nel 2001 e, finalmente, Étoile, dal 28 maggio 2013. Nel 2001 partecipa al video di musica dance Little Scare di Benjamin Diamond insieme al ballerino francese Jeremie Belingard.
– Nel 2005 è nella seconda parte dello spettacolo di Ficarra e Picone Ma chi ce lo doveva dire?
– Nel 2007 debutta come attrice nel film Il 7 e l’8 di Ficarra e Picone. Nello stesso anno partecipa alla quarta edizione del reality show Ballando con le stelle, condotto da Milly Carlucci, ed è protagonista di una puntata del programma Il testimone su MTV. In occasione del Festival di Sanremo 2008, entra a far parte della Giuria di Qualità della categoria Campioni.
– Il 18 febbraio del 2009 Eleonora Abbagnato affianca Paolo Bonolis alla conduzione alla seconda serata del Festival di Sanremo e danza nel videoclip di Vasco Rossi intitolato Ad ogni costo.
– A novembre 2009 viene pubblicato da Rizzoli il suo libro autobiografico Un angelo sulle punte.
– A dicembre 2012 la Abbagnato posa per il fotografo Massimo Gatti per il libro totalmente a lei dedicato di Skira editore.
– Nel febbraio 2013 Eleonora è il nuovo membro della Giuria di Qualità del Festival di Sanremo. Nel maggio 2013 sostituisce Miguel Bosé come caposquadra dei blu nel programma Amici di Maria De Filippi.
– Dal maggio 2015 è direttrice del corpo di ballo dell’Opera di Roma.

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