Il noto cantautore Tiziano Ferro, si è raccontato a cuore aperto a Vanity Fair e con l’occasione è tornato sulla diatriba avuta con la discografica Mara Maionchi. Quest’ultima, intervistata da Francesca Fagnani a Belve, ha parlato dell’ingratitudine mostrata da Ferro, lanciato dalla stessa Maionchi e dal marito Alberto Salerno, all’epoca dell’esordio con Rosso Relativo nel 2001.
TIZIANO FERRO RISPODE A MARA MAIONCHI
Alle dichiarazioni di Mara, il cantante ha replicato sui social, facendo presente di non essere mai stato irriconoscente e ha condiviso un articolo di Grazia Sambruna pubblicato su MowMag in cui si parlava della Maionchi come di un lupo cattivo, che avrebbe ostacolato il cantautore nel rivelare la sua omosessualità e lo avrebbe anche spinto a dimagrire (a 20 anni, Tiziano pesava infatti 111 kg).
La Maionchi ha replicato negando di aver costretto il cantante a non parlare del suo orientamento sessuale e parlando di una questione di salute in merito al suo dimagramento, questione affrontata anche dal marito della discografica. Parlando della diatriba avuta con Mara, Tiziano ha dichiarato:
“A MENTE LIBERA E CORPO SANO”
“Bisogna lavorare sulla prossima generazione di genitori, perché saranno loro ad aiutare i loro figli a non scivolare in questi precipizi. Le faccio un esempio: parlando di bulimia, oggi non faccio né voglio fare l’apologia dell’obesità, però fino a ieri si portava un bambino dal dietologo solo perché aveva cinque chili in più del previsto. Quello è un meccanismo crudele che mi ha marchiato a fuoco perché io mi sentirò grasso per sempre e nulla mi farà mai cambiare idea. Camminerò per strada sentendomi grasso anche se non lo sono. E mi sentirò perennemente inadeguato. I genitori sono fondamentali in questo. E lo sono anche gli educatori. E i manager. E qui sì, mi riferisco a Mara Maionchi. Le voglio bene e sono sicuro che vent’anni fa questi discorsi non erano così chiari. Però oggi va fatto un cambio di passo radicale, perché la salute mentale e una cosa pratica che va appunto praticata.”
“UN CORPO NON È UN VINCULO ALLA ARTE”
“È un obbligo morale raccontare alle persone, agli artisti, che il corpo non è un vincolo negativo per la loro arte. lo credo che Mara e molte altre persone non abbiano realizzato abbastanza quanto traumatico e doloroso sia quell’atteggiamento che si imprime per sempre nell’inconscio e nell’esistenza di ragazzini ancora fragili. lo oggi perdono la loro buona fede. Ma bisogna fare un mea culpa e non prendere più questo argomento alla leggera.”
LA CHIUSURA DELLA MAIONCHI
La Maionchi, al timone in questi giorni dell’Eurovision Song Contest sul settimanale Chi, ne ha approfittato per chiudere il capitolo su Tiziano Ferro. Alla domanda diretta “ma perché Ferro doveva dimagrire?“, la nota discografica ha dichiarato:
“Doveva è una parola grossa, secondo me essere così robusti a 18 anni non è cosi salutare. E poi, certo, per stare sul palco a lungo, per cantare e ballare per ore serve preparazione fisica. Penso di aver dato dei consigli giusti, non c’era obbligo, poi contano le canzoni. E ci sono artisti che non hanno bisogno di alcuna scaltrezza, come anche Tiziano, che ha fatto grandi cose. E credo nessuna “per forza”. Il suo talento è indiscutibile, per le canzoni è andato avanti e indietro da Latina per due o tre anni, mi pare, lo ha seguito Michele Canova, poi abbiamo fatto Rosso Relativo. I produttori servono a questo, a dire i sì e i no, a guidare, funziona così.”