La bambina che non voleva cantare, biopic su Nada: curiosità e trama del film del 2021

La vita e la carriera di Nada, una delle nostre cantanti più iconiche ed originali, diventano la trama del film La bambina che non voleva cantare, diretto da Costanza Quatriglio nel 2021.

Accolta abbastanza bene dalla critica, la pellicola offre agli spettatori l’occasione di conoscere più da vicino una interprete da sempre riservata e lontana dal gossip, mostrandola non solo e non tanto nelle vesti di vip quanto, piuttosto, in quelle di donna. La bambina che non voleva cantare va in onda su Rai Uno nella prima serata di Sabato 1° Giugno.

LA BAMBINA CHE NON VOLEVA CANTARE: LA TRAMA IN BREVE E IL CAST

Toscana, anni ’60. La piccola Nada, che vive insieme ai genitori, alla sorella e alla nonna, ha un naturale talento per il canto ma non la passione. Per accontentare la madre depressa, che da sempre sogna di vederla esibirsi su un palco, la ragazzina, a soli 15 anni, partecipa al Festival di Sanremo. Era il 1969.

Carolina Crescentini, Sergio Albelli, Paolo Calabresi, Tecla Insolia, Giulietta Rebeggiani, Massimo Poggio, Paola Minaccioni, Nunzia Schiano e Daria Pascal Attolini costituiscono il cast principale che dà vita alla pellicola.

LE PRINCIPALI CURIOSITÀ DA CONOSCERE SUL FILM

Curiosi di saperne di più su La bambina che non voleva cantare? Eccovi accontentati:

– La sceneggiatura è stata scritta dalla stessa regista Costanza Quatriglio in collaborazione con Monica Rametta
– Le musiche sono di Luca D’Alberto
– Il film si ispira al libro autobiografico di Nada Malanima (questo il nome per intero della cantante) dal titolo Il mio cuore umano (Atlantide)
– Ha ottenuto 1 nomination ai Nastri d’Argento, ma nessuna vittoria
– La regista Costanza Quatriglio, a proposito del film, si è espressa con le seguenti parole: “Ho immaginato La bambina che non voleva cantare dopo aver realizzato nel 2009 il film documentario Il mio cuore umano, ispirato al racconto autobiografico di Nada. Mi sono innamorata subito di questa bambina dalla voce prodigiosa con il cuore ferito per l’instabilità emotiva della madre, così ho pensato a un film che unisse la favola con la musica, personaggi lievi e vitali insieme con i lati più oscuri dell’animo umano, la potenza del talento e della vocazione con le paure più segrete dell’infanzia: il timore dell’abbandono, di non essere amati abbastanza, della morte dei genitori.” Ed ha aggiunto: “Attraverso i testi che parlano di sentimenti, il film è anche un viaggio nella canzone italiana di quegli anni. Mina, Vanoni, Paoli, Claudio Villa: la musica ci ricorda chi siamo e da dove veniamo, facendoci immergere nella nostra tradizione e nel nostro immaginario”.

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