MARCO BELLOCCHIO: IL NUOVO CORTO PRESENTATO ALLA MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA
Marco Bellocchio ha fatto il suo ingresso alla Mostra del Cinema di Venezia con il suo ultimo cortometraggio, ‘Se posso permettermi. Capitolo II’. Il corto è stato presentato nella Sezione Ufficiale, Fuori Concorso, all’81ª edizione della biennale. In quest’occasione, il regista ha rilasciato alcune dichiarazioni interessanti sui temi trattati nel suo nuovo lavoro e sui progetti futuri.
INTERVISTA AL REGISTA
Il cortometraggio ‘Se posso permettermi. Capitolo II’ è stato realizzato nell’ambito del corso di alta formazione cinematografica Bottega XNL – Fare Cinema 2023. Si tratta del seguito di un precedente corto di Marco Bellocchio, che vede nel cast attori del calibro di Fausto Russo Alesi, Barbara Ronchi, Rocco Papaleo, Giorgia Fasce, Filippo Timi, Pier Giorgio Bellocchio, Fabrizio Gifuni, ed Edoardo Leo. Il protagonista del corto è Fausto, un uomo colto e privo di azione, il cui personaggio è esplorato tre anni dopo.
INFLUENZA DELLA LETTERATURA SU FAUSTO
Marco Bellocchio ha discusso dell’influenza della letteratura di Svevo nella caratterizzazione del personaggio di Fausto, rivelando che nonostante non sia un esperto del lavoro dell’autore, ha trovato spunti interessanti nella Coscienza di Zeno che hanno plasmato parte del carattere di Fausto. La complessità dei personaggi sveviani ha contribuito a arricchire la caratterizzazione del protagonista del corto.
FAUSTO: FANNULLONE O UOMO ANNICHILITO?
Il regista ha affrontato la domanda se Fausto possa essere considerato un fannullone o piuttosto un individuo sconfitto dalla vita. Bellocchio ha risposto che Fausto non è un fannullone, ma piuttosto una persona spaventata dalla vita, incapace di affrontare le sfide che gli si pongono davanti. La dipendenza dalle figure femminili nella vita di Fausto è un punto chiave per comprendere la sua incapacità di reagire di fronte alle difficoltà.
LA SERIE SU TORTORA
Marco Bellocchio ha rivelato di essere al lavoro su una serie televisiva dedicata al caso Tortora degli anni ’80. Il regista ha spiegato che il suo interesse per questo tema risale alla sua maturità, quando il caso esplose sulla scena mediatica italiana. L’ingiustizia subita da Tortora, la sua esperienza in carcere e l’evoluzione della televisione italiana sono alcuni degli elementi che Bellocchio intende esplorare nella serie, senza però avere l’intento di denunciare alcun aspetto sociale o civile.
In conclusione, Marco Bellocchio si conferma come un regista attento alle complessità dell’animo umano e alle sfide della contemporaneità, offrendo al pubblico opere ricche di spunti di riflessione e di stimoli artistici. La sua ultima fatica, ‘Se posso permettermi. Capitolo II’, si inserisce in questa scia e conferma il suo ruolo di protagonista nel panorama cinematografico italiano.