“Bella stronza” di Marco Masini: un inno alla non violenza. Fedez fa bene.

Si è alzato un polverone, l’ennesimo, di troppo, su Sanremo. Stavolta tocca a Fedez (again), che stasera duetterà con Marco Masini in “Bella stronza”. Non si è fatto attendere lo sdegno di colleghi e addetti ai lavori poiché, dicono, il brano è violento contro le donne. Viene da chiedersi, dunque, se queste persone abbiano realmente ascoltato le parole della canzone o se si siano fermate alle parolacce. Diciamolo una volta per tutte: “Bella stronza” non è una canzone violenta, anzi è l’esatto opposto.

DI COSA PARLA “BELLA STRONZA” DI MARCO MASINI E PERCHÉ NON È VIOLENTA

Parla di un amore, un amore tradito, deluso, che fa male, che sanguina emoglobina e bile. Marco Masini lo racconta col suo vigore, con la sua rabbia, con il suo tormento e sì, anche col suo odio. Perché chi non ha mai odiato qualcuno in vita sua? Specie quella persona che amavamo e che ci ha fatto così male e che, magari, continuiamo comunque ad amare.

L’odio, la rabbia, sono sentimenti umani, sono sentimenti veri che non ci fanno onore, certo, ma a cui non possiamo sottrarci, perché siamo responsabili delle nostre azioni e non delle nostre emozioni. E poi basta con questa retorica della bontà d’animo, perché nessuno di noi è il Mahatma Ghandi e sono certo che al primo stop non rispettato da una macchina per strada ci parte il vaff***ulo. Quindi, per cortesia.

Ciò che divide però l’uomo dalla bestia è la scelta, la decisione di non dare seguito alla rabbia con la violenza. Ed è esattamente quello che fa Marco Masini in “Bella stronza”, che conclude così: “Ma di questo nostro amore così tenero e pulito, non mi resterebbe altro che un lunghissimo minuto di violenza. E allora ti saluto, bella stronza”.

Ecco, Masini sceglie la non-violenza. Avrebbe l’istinto, dettato dall’odio, di agire, ma poi decide di non sporcare un amore che – nonostante tutto – è tenero e pulito, così saluta la sua lei, che sarà stronza, ma resta bella.

QUESTO BRANO NON È VIOLENTO, È UN INNO ALLA NON-VIOLENZA

Questo brano, in questo momento, non solo non è violento ma è addirittura un inno alla non-violenza, che certamente accumula odio e rabbia (come ogni essere umano), ma che poi si trattiene, ragiona, digerisce. Ma soprattutto sceglie: di lasciare andare, di essere uomo, di non essere violento. Ecco, imparate anziché polemizzare.

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