A Birmingham, in Alabama, il giovane architetto di successo Dawson Gage è da sempre innamorato della sua migliore amica del liceo, London Quinn, una giovane attrice e ballerina che però non ha mai apertamente ricambiato i suoi sentimenti. La madre della ragazza soffre di problemi renali da lungo tempo, sta facendo la dialisi ed è in attesa di un donatore compatibile, quando proprio London decide di fare il test e scopre di poter essere una candidata ideale.
Ma in Someone Like You il destino ha in serbo un amaro piano per loro, giacché London viene investita a pochi giorni dall’intervento e perde la vita qualche ora dopo in ospedale. Soltanto allora Dawson viene a sapere dagli affranti genitori dell’amata che era stata concepita tramite fecondazione in vitro e che aveva un embrione gemello, la cui nascitura è stata poi data in adozione. Il protagonista decide di mettersi così sulle tracce della sorella per avvisarla di quella tragica perdita, sconvolgendo di fatto il suo intero mondo.
SOMEONE LIKE YOU, RECENSIONE: DUE GOCCE D’ACQUA (SANTA)
Una commedia romantica che parte da un approccio profondamente cristiano, con la religione quale deus ex machina pronta a risolvere tutti i guai dei vari personaggi, nonché eticamente discutibile nella ricerca a tutti i costi di rintracciare la sorella sconosciuta, contro qualsiasi legge sulla privacy. Certo Someone Like You non è ispirato a una storia vera, bensì al romanzo best-seller di Karen Kingsbury, ma un minimo di verosimiglianza in più non avrebbe guastato per rendere credibile la nascente love-story tra i protagonisti.
E invece le due ore, eccessive, di visione – il film è disponibile su Amazon Prime Video – si basano su forzature assortite e su una retorica religiosa che sfiora il fanatismo, con dialoghi che continuano a ribadire certi concetti dogmatici e la razionalità lasciata in secondo piano, così come la scienza medica. Giacché tutto è un miracolo e il racconto vive proprio su questo inattaccabile assioma.
TUTTO COME PREVISTO
Sembra una sorta di versione riveduta e corretta delle classici produzioni televisive a marchio Hallmark, anche se qua si ha l’ambizione di competere con i moderni cult del filone. La messa in scena è pulita oltre misura, con canzoni country e alleluia di sottofondo ad accompagnare il catartico percorso vissuto dai vari personaggi, incuranti dell’egoismo delle loro azioni e delle conseguenze dolorose che possono aver luogo dai loro comportamenti.
Una retorica tipicamente a stelle e strisce, con la classica famiglia americana bianca: casa, chiesa e sani valori, accompagna questo sentimentalismo di routine, che si conclude naturalmente nel solo modo possibile, con un lieto fine quale completo toccasana per sopperire all’indicibile tragedia iniziale, dove la cosa importante per l’amante incompreso era l’aver “ritrovato la via” prima di esalare l’ultimo respiro. Per un film schiavo dei propri limiti narrativi e concettuali alla base.
CONCLUSIONI FINALI
Quando la sua migliore amica, che ama segretamente fin da quando era bambino, perde tragicamente la vita, un giovane architetto si mette sulle tracce della gemella che la stessa defunta ignorava di avere, al fine di informarla dell’accaduto. Ovviamente scoccherà una nuova scintilla, incurante delle conseguenze del caso.
Someone Like You è un film romantico eticamente discutibile, che sfrutta il fanatismo religioso dei protagonisti per giustificare certe svolte narrative in maniera inverosimile, affidando ai personaggi il compito di incarnare un messaggio divino e miracoloso. Il risultato sono due ore ricche di risvolti improbabili, con un sentimentalismo forzato ben oltre la media.