Le polemiche sul film The Whale di Darren Aronofsky non si placano

La società contemporanea si trova a confrontarsi con un’importante contraddizione, ovvero l’accettazione di qualsiasi corpo attraverso il mito della “body positivity” e il salutismo paranoico. Questa contraddizione si manifesta in modo grottesco nella polemica riguardante il film The Whale di Darren Aronofsky, tratto da una pièce teatrale di Samuel D. Hunter, che racconta la storia di un uomo obeso, Charlie, interpretato da Brendan Fraser con l’aiuto di un pesante trucco e di una fat suit.

Tuttavia, la fat suit ha suscitato polemiche per essere considerata grassofobica da alcune persone, tra cui l’influencer Lara Lago, che ha espresso la sua indignazione su Instagram e ha chiesto un trigger warning per le persone con disturbi del comportamento alimentare. Anche un collettivo sulla “fat liberation” ha criticato il film per il modo in cui il protagonista è stato rappresentato come sporco, trasandato e abbrutito. Tuttavia, l’autore della recensione sul Post, Jonathan Zenti, ha espresso la sua opinione che la critica alla fat suit sia una confusione dei piani e che il film sia solo una storia da raccontare.

Zenti ha anche sottolineato la disonestà del film nel rappresentare l’obesità come uno stato di squallore, sottolineando che le persone obese non sono condannate a morte, ma esposte a malattie legate all’obesità, tra cui tumori, malattie cardiovascolari e diabete.

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