Army of the Dead: la recensione senza spoiler del film in streaming su Netflix

ZACK SNYDER RITORNA CON “ARMY OF THE DEAD”

Dopo aver diretto il remake de L’alba dei morti viventi nel 2004, Zack Snyder torna al genere zombie con Army of the Dead, disponibile in streaming su Netflix. Il regista conferma il suo stile visivamente opulento e spettacolare, con un’eccessiva enfasi sull’immagine e sull’uso di effetti visivi.

UN FUTURO PROSSIMO DIVORATO DAGLI ZOMBI

La trama si svolge in un futuro prossimo, dove una Las Vegas invasa dagli zombi diventa lo sfondo per una rapina al tesoro in due palazzi della strip. Scott Ward, interpretato da Dave Bautista, forma un gruppo di mercenari per compiere il colpo, ma presto si troveranno di fronte a situazioni inaspettate e pericolose.

UNA NARrazione CHE RICHIAma I CLASSICI DEL GENERE

La struttura narrativa del film richiama a film come 1997: Fuga da New York, ma è arricchita dal tocco incisivo di Snyder e degli sceneggiatori Shay Hatten e Joby Harold. L’aspetto emotivo della relazione padre-figlia nel film non risulta particolarmente coinvolgente, e spesso si perde nella spettacolarizzazione e nell’azione frenetica.

UNA LENTA ASCENSIONE VERSO L’AZIONE

Il film impiega del tempo per introdurre i personaggi e il contesto, ma quando finalmente l’azione decolla, sembra durare troppo poco. Le sequenze action sono ben realizzate e spettacolari, sottolineando la maestria visiva di Snyder come direttore della fotografia per la prima volta.

UN FILM MITOLOGICO E AMBIZIOSO

Snyder conferisce ad Army of the Dead un’atmosfera quasi mitologica, giocando con il simbolismo e la rappresentazione dei personaggi alpha, zombie evoluti con caratteristiche quasi sovrumane. Tuttavia, queste tematiche vengono solo accennate e non approfondite a sufficienza, lasciando un senso di vuoto nel film.

UNA DELUSIONE CON ASPETTI POSITIVI

Sebbene il film mostri momenti di splendore visivo e idee interessanti, la sua lunghezza e la mancanza di coerenza nell’andamento della trama lo rendono una delusione. L’umorismo e i personaggi altalenano tra momenti riusciti e meno convincenti, lasciando lo spettatore con un senso di insoddisfazione.

CONCLUSIONI

Army of the Dead si rivela un film ambizioso ma sottotono, che non riesce a sfruttare appieno il potenziale creativo di Zack Snyder. Nonostante alcune scene spettacolari e suggestioni mitologiche, il film pecca per una narrazione prolissa e poco incisiva. Speriamo che il regista riesca a esprimere appieno il suo talento in future opere.

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