Break – Trappola di ghiaccio: recensione del survival-thriller in alta quota

Per festeggiare la notte di Capodanno, un gruppo di amici è in vacanza in una stazione sciistica. Katya e il suo ragazzo Kirill – ma sono in crisi – Vika e il fidanzato Denis e il corpulento Roma decidono di rendere la serata memorabile organizzando una festa in cima a una montagna. Il solo modo per farlo è quello corrompere il custode per farli salire sulla funivia dopo che questa è stata chiusa per la fine del turno diurno.

BREAK – TRAPPOLA DI GHIACCIO: UNA SFIDA ALLA SOPRAVVIVENZA

In Break – Trappola di ghiaccio, Kirill all’ultimo minuto decide di restare a terra perché ha dimenticato una borsa, ennesimo segno di rottura con Katya. Quando i restanti quattro partono, ignorano che quelle che dovevano essere ore all’insegna del divertimento si trasformeranno in un incubo: un blackout infatti provoca il blocco della struttura e quando il custode cerca di riavviarla perde la vita in un tragico incidente. Ora i giovani dovranno lottare per la sopravvivenza, ma nessuno – tranne Kirill – sa che si trovino lì e i soccorsi sono ritardati dalle feste per celebrare l’anno nuovo.

UN APPROCCIO FREDDO

Il problema principale è dato dalla limitata ambientazione, che porta ad esaurirsi la vicenda in un tempo fin troppo breve, al punto da far apparire eccessivamente tirata per le lunghe la pur breve visione complessiva che supera a stento gli ottanta minuti. Ecco così che alcune sottotrame risultano forzate, come l’improvvisa cattiveria di uno dei ragazzi che diventa un villain di punto in bianco, mosso da gelosia e sentimenti non corrisposti, e altre caricate ad hoc per preparare il terreno all’ansiogeno finale, dove ancora una volta si gioca tutto sul filo dell’ultimo secondo.

CONCLUSIONI FINALI

Una funivia sospesa nel vuoto, quattro ragazzi a bordo e nessuno – o quasi – a conoscenza del loro destino. La notte di capodanno si trasforma in un incubo per i poco oculati protagonisti, pronti a infrangere le regole ma non a pagarne le conseguenze. Disponibile nel catalogo di Amazon Prime Video, Break – Trappola di ghiaccio, ricicla una formula abusata alla base, copia/incollando il già non certo memorabile Frozen (2010) di qualche anno prima, per innestare una storia figlia dei cliché.

Personaggi caricaturali, chi più chi meno, ognuno con un suo ruolo prestabilito, impegnati in una lotta per la sopravvivenza che non farà sconti, tra forzature e improbabili colpi di scena, fino a quel finale quanto mai prevedibile dove ancora una volta l’amore è sentimento salvifico.

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