Cambiamenti e preghiere: la storia di Costantino Vitagliano dopo la malattia

COSTANTINO VITAGLIANO: LA MALATTIA E IL RIPOSO

Costantino Vitagliano si è aperto sulle pagine di Di Più dopo la scoperta della sua malattia autoimmune. Il 50enne ha confessato che la sua vita è cambiata radicalmente nove mesi fa, quando ha cominciato a doversi curare costantemente con pastiglie, iniezioni e analisi. Questo nuovo stile di vita lo ha portato a un riavvicinamento a Dio, al quale si rivolge spesso chiedendogli una sola cosa: di veder crescere sua figlia Ayla, che compirà 9 anni il prossimo 9 settembre.

LA NUOVA ROUTINE DI COSTANTINO

Costantino ha svelato di dover prendere una pastiglia alle 8 del mattino, fare un’iniezione alle 14 e poi di nuovo una pastiglia. La terapia a base di cortisone richiede anche che eviti di fare sforzi e che si sottoponga a due esami del sangue al mese. Nonostante la gravità della sua situazione, l’ex tronista ha rivelato con speranza che la terapia sembra funzionare.

LE PRIORITÀ CAMBIATE

Le difficoltà non sono state solo legate alla malattia per Costantino Vitagliano. Prima di questo momento difficile, ha dovuto affrontare problemi lavorativi e la perdita improvvisa di entrambi i genitori in un breve lasso di tempo. Ha raccontato con commozione che ha dovuto dire addio prima a sua madre e poi, durante la pandemia, anche a suo padre, che ha ceduto alla tristezza per la perdita della moglie.

UN LEGAME SPECIALE

La perdita dei genitori ha avvicinato ancora di più Costantino a loro e alla sua fede. Ha condiviso che parla spesso con sua madre, le cui ceneri sono conservate in casa sua in un’urna cineraria. Inoltre, ha tatuato i loro volti sul corpo e indossa al collo un rosario che si divide in due: da una parte l’immagine di suo padre e dall’altra quella di sua madre. Quando guarda il cielo, saluta i suoi genitori con un bacio e chiede loro di aiutarlo a vedere crescere la sua piccola Ayla.

LA SPERANZA E IL PILGRIMAGGIO

Nonostante le avversità, Costantino Vitagliano si aggrappa alla speranza di migliorare la sua condizione di salute. Ha fatto persino un pellegrinaggio a San Giovanni Rotondo, alla ricerca di conforto e guarigione. La presenza costante della sua amata figlia accanto a lui è una fonte di forza e di gioia in questo momento difficile.

In conclusione, la storia di Costantino Vitagliano è una testimonianza di come la malattia e le difficoltà possano cambiare profondamente la nostra vita e portarci a riflettere sulle nostre priorità e sulla nostra fede. La sua determinazione a lottare e a sperare per un futuro migliore è un esempio di coraggio e di amore per la sua famiglia.

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