Don’t worry darling: recensione del thriller psicologico ambientato negli anni ’50

Una cittadina idilliaca, una moglie insoddisfatta, misteri e segreti che si celano dietro le apparenze. È questo il contesto in cui si sviluppa la trama del film “Don’t worry darling”, diretto da Olivia Wilde. La storia si svolge negli anni Cinquanta, in una comunità apparentemente perfetta chiamata Victory, in California. Le case unifamiliari, le feste in piscina e la tranquillità apparente nascondono però un lato oscuro che presto verrà alla luce.

IL GIRL-POWER E L’EMANCIPAZIONE FEMMINILE

Alice Chambers, interpretata da Florence Pugh, inizia a percepire strane sensazioni che la conducono a sospettare che suo marito, Jack, interpretato da Harry Styles, le stia nascondendo qualcosa. Parallelamente, un’altra residente di Victory, Margaret, ha avuto un crollo nervoso dopo essere stata vista vagare nelle terre desolate che circondano la città. La tensione sale e la protagonista si rende conto che dietro la facciata di perfezione di Victory si nasconde un mondo cupo e pieno di segreti.

SPOILER ALERT?

Senza rivelare troppo della trama, è importante sottolineare che “Don’t worry darling” è un film che mescola abilmente elementi di suspense e mistero con una forte componente femminista. I riferimenti agli stereotipi degli anni Cinquanta e il gioco di sotterfugi tra i personaggi creano una tensione palpabile che culmina in un colpo di scena che ribalta completamente le aspettative dello spettatore.

UNA RIVELAZIONE CHE CAMBIA TUTTO

La performance intensa di Florence Pugh, nel ruolo di Alice, guida lo spettatore in un viaggio nella follia e nell’emancipazione. Il confronto tra la realtà apparente e quella nascosta diventa sempre più serrato, fino a un finale che lascia il pubblico sorpreso e riflessivo. “Don’t worry darling” si distingue per la sua capacità di mescolare elementi fantastici con una storia cruda e realistica sull’emancipazione femminile e sull’ipocrisia delle apparenze.

CONCLUSIONI FINALI

La cittadina di Victory, con le sue donne perfette e i mariti impeccabili, si rivela un luogo inquietante e pieno di segreti. Il film offre uno sguardo critico sulla società degli anni Cinquanta, mettendo in luce le contraddizioni e le ipocrisie di un’epoca che idealizzava il ruolo della donna come casalinga devota. “Don’t worry darling” invita lo spettatore a riflettere sulle dinamiche di potere e sulle aspettative sociali che ancora oggi influenzano le relazioni tra uomini e donne.

In definitiva, “Don’t worry darling” è un film che affascina e intrattiene, ma anche che stimola la riflessione e il dibattito su temi attuali e rilevanti come l’emancipazione femminile e il ruolo delle donne nella società. Da non perdere per chi ama il cinema che osa andare oltre le convenzioni e mettere in discussione lo status quo.

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