GIUSY BUSCEMI RACCONTA LA SUA LOTTA TRA CARREIRA E MATERNITÀ
Giusy Buscemi è di nuovo sul piccolo schermo con la fiction Vanina – Un vicequestore a Catania. Tuttavia, durante un monologo al programma Le Iene, ha condiviso la sua lotta nell’avere a che fare con la scelta tra carriera e maternità. In più di un’occasione, ha perso lavori a causa della gravidanza, una situazione che l’ha portata a dover fare delle scelte difficili. Buscemi, che ha tre figli dal matrimonio con il regista Jan Michelini, ha parlato con grande sincerità della sua esperienza.
“Siamo costrette a scegliere tra diventare madri o perseguire la nostra carriera”, ha dichiarato Buscemi nel suo monologo. Ha raccontato di come la maternità sia ancora una sfida per molte donne che lavorano, specialmente per le attrici. A soli 19 anni, ha deciso di trasferirsi a Roma per inseguire il sogno di diventare attrice. Tuttavia, quando ha incontrato il suo compagno e ha iniziato a formare una famiglia, le sue priorità hanno subito un cambiamento significativo.
Durante il suo intervento televisivo, Buscemi ha narrato la propria esperienza personale: “Ho vissuto periodi in cui mi sentivo divisa. Da una parte la gioia di essere madre, dall’altra la paura che le cose non tornassero mai come prima. Questa divisione la vivo ancora tutti i giorni”. Quando è sul set, pensa ai suoi figli; quando è con i figli, si ritrova a pensare alla tranquillità del set. Si chiede che mondo sarebbe se le donne non dovessero più affrontare la scelta tra maternità e carriera e se fossero libere da paure e sensi di colpa.
Il monologo di Buscemi ha riscosso un forte impatto tra il pubblico televisivo, evidenziando le difficoltà e le sfide che molte donne affrontano nel conciliare lavoro e famiglia. Una testimonianza sincera e toccante, che mette in luce le complessità di essere una donna che deve fare delle scelte importanti nella vita.
Ecco di seguito un estratto significativo del monologo di Giusy Buscemi:
“Volevo una famiglia, dei figli. Se per tutte le donne che lavorano, la maternità è ancora una dura battaglia, per le attrici la maternità semplicemente non esiste. Vengo presa per un lavoro, rimango incinta, perdo il lavoro. Nasce la mia prima figlia, sono una mamma felice ma ho voglia di tornare a lavorare, anzi ne ho diritto. Riprendo a lavorare, resto incinta del mio secondo figlio. Per onestà, prima di firmare il contratto dico che sono incinta e altrettanto onestamente mi viene detto che l’assicurazione non copre le attrici in gravidanza. Perdo di nuovo il lavoro, nasce il mio secondo figlio.”
La testimonianza di Buscemi ha messo in luce una realtà complessa e spesso poco raccontata, evidenziando la necessità di creare un ambiente lavorativo più inclusivo e sensibile alle esigenze delle donne che desiderano costruire una famiglia senza dover rinunciare alla propria carriera.