Anni 2000. Nancy è un’insegnante che si è trasferita a Holland, una piccola cittadina del Midwest, dopo il matrimonio con Fred, oculista locale. Madre del tredicenne Harry, la donna sta attraversando un periodo di crisi personale che si acuisce in seguito alle frequenti assenze da casa del compagno, per via di impegni di lavoro fuori città che lo tengono lontano per diversi giorni. Proprio per questo motivo la protagonista comincia a sospettare che il marito conduca una doppia vita e abbia una relazione extraconiugale.
HOLLAND, RECENSIONE: SOTTO IL VELO DI UNA VITA PERFETTA
Una trama di stampo relativamente classico, con la situazione archetipica di una “casalinga disperata” che vede il suo mondo apparentemente perfetto andare in frantumi da un giorno all’altro, è al centro di questo thriller / mystery che non trova la giusta chiave di lettura per giustificare il relativo plot-twist.
Ovvio che un’operazione come Holland, nuova esclusiva del catalogo di Amazon Prime Video, faccia leva sul carisma e sul sex-appeal dei suoi protagonisti, con Nicole Kidman e Gael García Bernal che hanno attirato non a caso gli spettatori della piattaforma, con la prima posizione stabile dei film più visti saldamente retta dal giorno della sua uscita. Ma il presunto e potenziale erotismo nella nascente love-story tra i due è purtroppo soffocato dalle maglie di una sceneggiatura che sembra non credere mai seriamente in ciò che racconta.
UN FILM POCO INTERESSANTE
Spuntano qua e là echi da operazioni recenti come Don’t Worry Darling (2022), che pur nelle sue imperfezioni aveva un’idea precisa di dove dirigersi, mentre qui la svolta finale risulta ben più che forzata e l’attigua resa dei conti è ancor meno incisiva e scarica di tensione. La curiosità viene meno non appena le indagini di Nancy e Dave svelano l’effettiva risoluzione e tutto ciò che circonda la loro particolare missione è esposto con superficialità. Il contesto inizialmente introdotto nel voice-over, quale ipotetico background di un contorno vivo e determinante ai fini degli eventi, si rivela così un vuoto palcoscenico dove si agitano unicamente le dinamiche tra le tre figure principali.
Un triangolo che si assopisce progressivamente e che l’anonima regia di Mimi Cave, che pur ne veniva dal convincente horror psicologico Fresh (2022), non riesce a ringalluzzire prima di quello stanco epilogo, dove tocca ancora una volta alla voce fuori campo mettere i puntini sulle i a chiudere un racconto che ha ben poco da raccontare.
CONCLUSIONI FINALI
Una casalinga insoddisfatta e paranoica che comincia a dubitare della fedeltà del marito, un affascinante collega che intende aiutarla a vederci chiaro e un coniuge che effettivamente nasconde qualcosa. Il film invece ha poco da nascondere perché ha poco da mostrare, in un approccio formulaico e privo di pathos ad un impianto archetipico caricato di forzature e suggestioni inespresse.
Holland punta tutte le sue carte sulla presenza di Nicole Kidman e Gael García Bernal, ma la passione tra i due sex-symbol è ai minimi storici e la loro indagine alla ricerca di una verità che era meglio non scoprire è avara di suspense, con un approccio leggero che nel finale si apre ad una violenza fuori contesto e che mal si amalgama al precedente minutaggio.