Kevin Prince Boateng, l’ex marito di Melissa Satta, trova Gesù e cambia radicalmente: annuncia il trasferimento in Australia.

BOATENG DENUNCIA IL RAZZISMO NEL CALCIO
Il 36enne ex marito di Melissa Satta, dopo aver trovato Gesù è molto cambiato. Sullo scandalo Maignan e la decisione di lasciare l’Europa.

Le dichiarazioni di Kevin Prince Boateng sul caso Maignan
Il portiere milanista Mike Maignan è stato oggetto di vergognosi cori razzisti durante la partita contro l’Udinese. La squadra rossonera è uscita dal campo in segno di solidarietà, e la procura ha aperto un fascicolo. Kevin Prince Boateng, ex marito di Melissa Satta, ha condiviso la sua esperienza personale e dichiarato che lascerà Milano e l’Europa a causa del dilagare dell’odio razziale.

LA NUOVA VITA DI BOATENG
Padre di Jermaine-Prince e Maddox, il calciatore si è recentemente sposato per la terza volta con Valentina Fradegrada. A 36 anni, dopo un’esperienza mistica che lo ha visto avvicinarsi alla religione, Boateng ha annunciato il suo trasferimento in Australia. L’ex giocatore del Milan, nell’intervista a La Repubblica, ha raccontato la sua esperienza mistica: “Dopo la retrocessione con l’Hertha Berlino, la squadra della mia infanzia e del mio cuore, dovevo smettere: fisicamente non ce la facevo più. La Fifa mi invitò a Sidney per il Mondiale femminile. Entrai in chiesa, mi misi a piangere: ho dato la mia vita a Gesù, mi sono battezzato. Mi è successo a 36 anni, non sono stato mai così contento come a Sidney. Tra qualche mese lascerò Milano e l’Europa, che è diventata cattiva. Crescono odio e invidia. In politica i razzisti provano a governare, in Germania con l’Afd. Vedo il Paese in cui sono cresciuto che li vota e voglio andare via. In Australia mi hanno proposto di aiutare a far crescere il calcio. Vado”.

IL DRAMMA DEGLI INSULTI RAZZISTI
Boateng ha parlato apertamente degli insulti razzisti ricevuti in passato, sottolineando l’effetto devastante che hanno avuto su di lui: “Sono stato un mese senza uscire, a letto. Tornavo a casa piangendo: veniva il mio bambino e non riuscivo a giocare con lui, ero vuoto. I social media sono diventati un’arma per distruggere le persone”. Il calciatore ritiene che sia necessario proteggere i giocatori e affrontare il problema del razzismo nel calcio, sottolineando anche la necessità di aiutare i giovani a comprendere l’importanza della pace e dell’amore.

LA NUOVA DESTINAZIONE E IL MESSAGGIO DI BOATENG
Boateng, dopo aver trovato Gesù, ha deciso di trasferirsi in Australia e dedicarsi all’aiuto nello sviluppo del calcio nel Paese. In merito agli insulti razzisti, ha affermato che ognuno di noi è cresciuto in modo diverso, con le proprie esperienze, ma nella Bibbia c’è scritto tutto, pace e amore: il razzismo non ha senso. Concludendo, ha dichiarato che chi insulta ha bisogno di Gesù, sottolineando l’importanza di diffondere un messaggio di pace e tolleranza in un mondo segnato dall’odio razziale.

Queste parole di Boateng pongono l’accento su un problema serio e attuale nel mondo del calcio e nella società in generale, richiamando l’attenzione su un fenomeno che necessita di essere affrontato con fermezza e determinazione.

ARTICOLI COLLEGATI: