LA ROSA DELL’ISTRIA: IL FILM RAI CHE RACCONTA UNA STORIA DI ESILIO E SPERANZA
Andrà in onda il prossimo 5 febbraio su Rai 1 “La Rosa dell’Istria”, il film per la tv che racconta la storia di una famiglia italiana costretta ad abbandonare l’Istria durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale. Il Film, una coproduzione Rai Fiction – Publispei – Venice Film e diretto da Tiziana Aristarco, è liberamente ispirato al romanzo di Graziella Fiorentin “Chi ha paura dell’uomo nero?” ambientato nel 1943.
UNA STORIA DI RESILIENZA E SPERANZA
La storia è incentrata su Maddalena, interpretata da Gracjela Kicaj, che deve affrontare la fuga, l’abbandono dalla propria terra, la perdita del fratello Niccolò durante il viaggio, e poi la nuova vita in Friuli. Ad interpretare il padre, Antonio, troviamo Andrea Pennacchi. L’attore, presente in esclusiva su SuperGuida TV, ha raccontato di aver approfondito questa drammatica pagina della storia dell’Italia durante le riprese del film, sottolineando l’importanza di tramandare la memoria storica nel nostro Paese.
UN APPROFONDIMENTO STORICO E UMORALE
“Per motivi familiari ero abbastanza a conoscenza di quello che era accaduto nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Credevo di sapere ma mi sono reso conto che in realtà conoscevo ben poco. Questo film mi ha permesso di approfondire questa pagina drammatica della storia. Parlare con gli esuli istriani è stato poi fondamentale”, ha dichiarato l’attore. Pennacchi si è anche soffermato sul suo personaggio, sottolineando il senso di protezione nei confronti della famiglia e la sua umanità, sfumature che hanno reso la sua interpretazione ancora più coinvolgente.
LA CRUCIALE IMPORTANZA DELLA MEMORIA STORICA
In una società sempre più dominata dalla velocità e dalla superficialità, è fondamentale non dimenticare le pagine più buie della storia, per evitare che si ripetano gli stessi errori. Come ha dichiarato in conferenza stampa la direttrice di Rai Fiction Maria Pia Ammirati, è importante e necessario tramandare la memoria storica nel nostro Paese soprattutto in un periodo in cui il revisionismo potrebbe rappresentare un pericolo. Secondo Ammirati, il revisionismo può diventare un pericolo solo se fatto al servizio di una bandiera, mentre se fatto con la verifica delle fonti permette di avanzare nella comprensione del passato, diventando un male solo quando è utilizzato a fini distorti.
UNA SITUAZIONE ATTUALE
A distanza di anni però la storia si ripete, con una guerra tra Russia e Ucraina che continua ad imperversare. “Mio padre ripeteva sempre ‘speravamo che una volta finita questa guerra fosse finita del tutto’. E invece purtroppo abbiamo una guerra alle porte e di nuovo vediamo esuli e di nuovo vediamo sofferenza e famiglie smembrate. Sembra che ci sia un circolo vizioso e non c’è rimedio. Sarebbe auspicabile che gli uomini si siedano ad un tavolo cercando un compromesso, un accordo”, ha affermato Pennacchi.
In conclusione, “La Rosa dell’Istria” rappresenta non solo un’opera di intrattenimento, ma un’occasione per riflettere sul passato e sul presente, un monito contro le derive revisioniste e un invito al dialogo e alla ricerca di soluzioni pacifiche in un mondo sempre più segnato dalle divisioni e dai conflitti.