La stanza: recensione del film di Stefano Lodovichi su Prime Video

Il nuovo film in streaming intitolato “La stanza”, diretto da Stefano Lodovichi, ha suscitato grande interesse per la cura meticolosa dei dettagli da parte del regista. L’opera si apre con un’immagine suggestiva di Camilla Filippi in piedi sull’orlo di una finestra durante una tempesta, indossando un abito da sposa bagnato e con la fede al dito. Questa scena iniziale cattura immediatamente l’attenzione dello spettatore, fornendo un assaggio della complessa narrazione familiare che si svilupperà nel corso del film.

RECENSIONE DEL FILM “LA STANZA”

Il protagonista della storia, Stella, sembra essere sola in una casa che diventa un personaggio a sé stante con le sue pareti graffiate e scrostate. L’arrivo di un misterioso estraneo senza nome, interpretato da Guido Caprino, aggiunge un elemento di tensione e mistero alla trama. Presto, si scopre che l’uomo sa più di quanto dica, e la sua presenza mette in luce le tensioni e i fantasmi del passato che aleggiavano nella coppia interpretata da Camilla Filippi ed Edoardo Pesce.

UN EQUILIBRIO TRA HORROR E THRILLER PSICOLOGICO

“La stanza” si configura come un mix tra horror e thriller psicologico, con una costruzione meticolosa degli elementi narrativi. Tuttavia, il climax del film manca di quella tensione necessaria per creare un impatto emotivo duraturo. Le performance degli attori sono convincenti, ma la sceneggiatura a tratti vacilla nel mantenere alta l’intensità del racconto.

OPINIONE SUL FILM LA STANZA

La sceneggiatura, scritta da Stefano Lodovichi insieme a Francesco Agostini e Filippo Gili, avrebbe beneficiato di maggiore precisione e coerenza nella caratterizzazione dei personaggi e nello sviluppo della trama. La presenza del figlio della coppia, elemento chiave della storia, non è totalmente esplorata come ci si potrebbe aspettare, e ciò contribuisce a una sensazione di insoddisfazione verso la rivelazione finale.

NONOSTANTE ALCUNE CRITICITÀ, UNA PELLIOLA DI GENERE BEN FATTA

Nonostante le sue imperfezioni, “La stanza” si distingue per la precisione nella regia e per l’atmosfera densa e avvolgente che riesce a creare. Sebbene avrebbe potuto beneficiare di una struttura più solida nella sceneggiatura, l’opera di Lodovichi resta un prodotto godibile nel panorama dei film di genere, confezionato con cura e maggior rigore rispetto ad alcuni suoi simili più grezzi sul mercato.

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