Morgan a ruota libera: “Sono un bambino prodigio”
In una recente intervista, Morgan si è lasciato andare a qualche confessione, al solito senza censure. A SuperGuidaTV il cantante, ad esempio, rispondendo ad una domanda sul Festival di Sanremo, ha lanciato una frecciatina ad Amadeus:
“In Italia penso che ci siano tante persone competenti in ambito musicale, sicuramente più di Amadeus. Ora alla conduzione si parla di Carlo Conti, una persona che non ha mai fatto Sanremo. è una novità. La Rai sta facendo un grande servizio pubblico in termini di cultura, ci sono programmi musicali meravigliosi. Rimpiango la Rai della sinistra, almeno riuscivo a lavorare. Ho fato appoggio al governo di destra e mi sono ritrovato disoccupato.”
Brani e Festival: Morgan non le manda a dire
In merito ai brani in gara quest’anno al Festival, ha ammesso di non averne ascoltato neanche uno:
“Non li ho ascoltati. Devo ammettere che ho imparato tanto a non ascoltare le canzoni di quest’anno. Ho visto senza il sonoro solo Mengoni che ondeggiava con delle manette in mano e l’ho trovata una scena particolare. Gli anni precedenti invece le canzoni le avevo ascoltate, ma mi sono reso conto che i Festival di Amadeus sono tutti uguali, fatti con lo stampino.”
Il giudizio sull’Eurovision Song Contest
Invece, in merito all’Eurovision Song Contest, la cui finale avrà luogo in Svezia l’11 maggio ed in cui l’Italia viene rappresentata dalla vincitrice del Festival di quest’anno, Angelina Mango, Morgan ha detto:
“Ora fa figo parlare di Eurovision, ma prima, negli anni ’80, era imbarazzante parlarne. C’erano Festival pazzeschi con un grande fermento musicale, nei locali a Milano s’incontravano tante band. L’Eurovision al confronto sembrava una pagliacciata. Il problema è che ad oggi non c’è nulla, non c’è nessuna realtà musicale e l’Eurovision è ciò che abbiamo.”
Il successo e la difficoltà di gestirlo
Per finire, ha spiegato la sua difficoltà nel gestire il successo, soprattutto perché lo ha avuto sin da piccolo:
“Per me non è stato facile gestire il successo perché l’ho sempre avuto. Sono un bambino prodigio, a sei anni facevo spettacoli e avevo un mio repertorio. Mi esibivo anche nelle piazze a otto anni e a dieci suonavo nei pianobar. Il successo per me è naturale, è qualcosa che io ricerco, che desidero. L’istrione vuole essere riconosciuto e ha un bisogno sfrenato di essere amato.”