15 FEBBRAIO 2024: LA CITAZIONE A GIUDIZIO
La querelle tra Striscia la notizia e Claudio Baglioni finisce in tribunale. La procura di Monza ha formalizzato la citazione a giudizio per Antonio Ricci, patron del tg satirico, dopo la denuncia del cantautore. A processo insieme a Ricci anche i conduttori Ezio Greggio ed Enzio Iacchetti, Antonio Montanari (il Mago Casanova) e Gerry Scotti. Ai cinque viene contestato il reato di diffamazione aggravata ai danni del cantautore della cui produzione artistica il tg satirico di Canale5 si è spesso occupato.
IL VOLUME SEQUESTRATO
Per effetto della denuncia presentata da Baglioni, a giugno 2022, il gip del tribunale di Monza Gianluca Tenchio decise di sequestrare il volume “Tutti poeti con Claudio” che la trasmissione aveva pubblicizzato. Ricci è imputato in qualità di autore del libro in questione, ritirato in seguito alla denuncia sporta dagli avvocati del cantautore romano, Gabriele Minniti e Andrea Pietrolucci.
IL PROCESSO FISSATO A GENNAIO 2025
Il volume in questione sosteneva che Baglioni avesse copiato e aggiunto ai testi delle sue canzoni i versi di alcune poesie, recuperate e inserite nel libro curato da Ricci. In una serie di servizi pubblicati da Striscia, la produzione autorale del cantante e lo stesso artista erano stati descritti utilizzando termini quali “amnesia, furbate, scopiazzature dimenticate, smemorato, distrattone”.
L’inizio del processo è stato fissato a gennaio 2025 e sarà presieduto dal giudice di Monza Roberta Russo. Ricci, a proposito della denuncia presentata da Baglioni, aveva difeso l’operato suo e del suo programma: “Noi non abbiamo offeso nessuno. Abbiamo raccolto e verificato le segnalazioni di spettatori e fan pentiti. I giudici stabiliranno se siamo nei limiti della satira. Per me si tratta di una manovra intimidatoria di Baglioni nei confronti di una libera trasmissione. È una questione di libertà. Tutto si può toccare, tranne il divino Baglioni? E no! La satira è essenziale nel vivere civile. Tutto quello che c’è nel libro è vero. E poi non lo abbiamo accusato di plagio, ma più elegantemente di amnesia verso le fonti.”
IL COMMENTO DI BAGLIONI
Dall’altra parte, il cantautore Claudio Baglioni ha commentato la vicenda dichiarando: “Mi duole profondamente che certi personaggi si sentano nel diritto di offendere la mia integrità artistica e professionale. La libertà di satira è una cosa, ma diffamare e denigrare è un’altra. Non posso tollerare che si metta in discussione il mio lavoro in un modo così scellerato e fazioso. Sono certo che la giustizia farà luce su questa vicenda.”
IL CASO FA RUMORE
Il caso ha fatto rumore sia sui social che sui media tradizionali, dividendo l’opinione pubblica. Molti sostenitori di Baglioni hanno espresso solidarietà nei confronti del cantautore, sottolineando l’importanza di tutelare l’artista e il suo lavoro dall’attacco mediatico. Dall’altra parte, sostenitori di Striscia la notizia hanno difeso la trasmissione, sostenendo che la satira debba poter esprimersi liberamente senza timori di rappresaglie legali.
L’ESITO DEL PROCESSO
Resta ora da attendere l’esito del processo che vedrà contrapposti l’accusa, rappresentata da Claudio Baglioni e i suoi legali, e la difesa, composta da Antonio Ricci, i conduttori di Striscia la notizia e il Mago Casanova, sostenuta dai loro avvocati. Una vicenda che ha acceso i riflettori sul delicato rapporto tra satira e diffamazione, dividendo l’opinione pubblica e suscitando dibattiti sul ruolo dei media nella società contemporanea. Attendiamo dunque nuovi sviluppi e speriamo che la giustizia possa fare chiarezza su questa vicenda.