Recensione M3GAN: la horror-comedy atipica tra tecnologia e umorismo

Dopo la tragica perdita dei genitori in un incidente d’auto, la piccola Cady, di soli otto anni, viene mandata a vivere con sua zia Gemma. Quest’ultima lavora nel reparto di robotica della Funki, un’azienda di giocattoli ad alta tecnologia con sede a Seattle. Gemma sta segretamente sviluppando M3GAN (Model 3 Generative Android), una bambola robot dalle fattezze di una bambina, dotata di un’innovativa intelligenza artificiale progettata per essere la compagna di giochi ideale per i più piccoli.

M3GAN: UNA NUOVA FORMA DI HORROR-COMEDY

Aggiornando il classico tema delle bambole assassine al contesto contemporaneo delle tecnologie avanzate e dell’intelligenza artificiale, M3GAN cerca di offrire una nuova prospettiva all’horror-comedy. Con scene iconiche e uno spiccato humour nero, il film riesce a intrattenere il pubblico, pur presentando alcune carenze nella caratterizzazione dei personaggi e nell’approfondimento del tema della disumanizzazione legato alla tecnologia.

MOSTRI E UOMINI

Sebbene M3GAN abbia avuto un notevole successo al botteghino e su piattaforme di streaming come Netflix, la mancanza di approfondimento psicologico dei personaggi e del tema della disumanizzazione potrebbero essere considerati punti deboli. Tuttavia, la scelta degli attori principali, tra cui Alison Williams nel ruolo di zia Gemma, ha contribuito a conferire al film una certa freschezza e luminosità.

CONCLUSIONI FINALI

In conclusione, M3GAN si presenta come un’horror-comedy atipica e originale, capace di mescolare toni e umori diversi in un mix coinvolgente. Con una buona dose di violenza e tensione di genere, il film riesce a offrire un’interpretazione moderna del tema delle bambole assassine, pur mantenendo un approccio leggero e divertente.

In definitiva, M3GAN si propone come un’opera cinematografica che, sebbene possa non soddisfare pienamente i puristi dell’horror, riesce comunque a intrattenere e a stimolare il pubblico con il suo originale mix di elementi classici e moderni. La presenza di una bambola robot dalle fattezze rassicuranti ma inquietanti, interpretata da Amie Doland, promette di aprire interessanti sviluppi per un eventuale sequel.

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