Roberto Alessi denuncia discriminazione in palestra: “Non posso allenarmi a causa dell’età”

19 FEBBRAIO 2024 10:29 ROBERTO ALESSI PROTESTA CON LA SUA PALESTRA: “NON POSSO ALLENARMI, È DISCRIMINAZIONE”

Il giornalista Roberto Alessi, direttore di Novella2000, ha vissuto un’esperienza inaspettata e avvilente all’interno della sua palestra di fiducia. Non gli è stato possibile effettuare la visita medica annuale necessaria per continuare a frequentare il centro sportivo, e ha espresso pubblicamente il sospetto che il motivo di tale rifiuto sia stato la sua età.

IL VIDEO DI ROBERTO ALESSI SU INSTAGRAM

In un video pubblicato sul suo account Instagram, Roberto Alessi ha condiviso con i suoi follower la sua delusione e l’amarezza per non poter accedere alla palestra a causa della mancata visita medica annuale. Nel video, il giornalista ha dichiarato: “I medici non fanno visite a chi ha più di 55 anni e questa è una discriminazione sull’età, ma pazienza.” Tale affermazione ha acceso un dibattito sulle potenziali discriminazioni legate all’età nei centri sportivi, nonché sulla priorità della salute e del benessere fisico a qualsiasi età.

ROBERTO ALESSI E LE SUE DOMANDE

In seguito al rifiuto di effettuare la visita medica, Roberto Alessi si è posto alcune domande significative riguardo alla politica del centro sportivo in questione. Una di queste è stata: “È pericoloso fare ginnastica oltre i 55 anni per questo non si prendono questa responsabilità? Quindi sarebbe meglio non avere più di 55 anni per fare ginnastica?” Queste riflessioni hanno sollevato l’importanza di una corretta valutazione medica per tutti coloro che conducono uno stile di vita attivo, indipendentemente dall’età.

LA DECISIONE DI ROBERTO ALESSI

Dopo aver appreso che non avrebbe potuto effettuare la visita medica presso la palestra, Roberto Alessi ha scelto di ricorrere a un medico esterno per ottenere il certificato necessario a continuare a frequentare l’attività sportiva. Tale decisione ha sollevato ulteriori interrogativi sulle politiche e i protocolli medici all’interno dei centri fitness, mettendo in luce la necessità di un approccio più inclusivo e adeguato a ogni singola persona.

LA REAZIONE DEI FOLLOWER DI ROBERTO ALESSI

Dopo aver condiviso il suo video su Instagram, Roberto Alessi è stato oggetto di numerosi commenti da parte dei suoi follower. Molti di essi hanno espresso solidarietà nei confronti del giornalista, condannando il presunto comportamento discriminatorio della palestra. Altri hanno invece sollevato l’ipotesi che il regolamento interno del centro sportivo possa contenere disposizioni specifiche riguardo alle visite mediche per i soci di età avanzata, evidenziando la necessità di trasparenza e chiarezza nelle normative interne dei centri fitness.

IN CONCLUSIONE

La vicenda vissuta da Roberto Alessi ha sollevato una serie di questioni importanti riguardo alle politiche e alle pratiche mediche all’interno dei centri sportivi. La necessità di una valutazione attenta e personalizzata per tutti i frequentatori di palestre e centri fitness è emersa come punto cruciale, così come la lotta contro qualsiasi forma di discriminazione, compresa quella legata all’età. La storia di Roberto Alessi invita riflessioni e azioni volte a garantire un ambiente sportivo accessibile e inclusivo per tutti, indipendentemente dall’età.

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