Sciopero giornalisti Rai del 6 maggio: le ragioni dello sciopero e la risposta dei vertici Rai

Rai: Sciopero dei giornalisti del 6 maggio

I giornalisti e le giornaliste della Rai sciopereranno nella giornata di lunedì 6 maggio, a seguito di un incontro tra il sindacato Usigrai e i vertici dell’azienda. Durante le edizioni dei telegiornali di oggi, domenica 5 maggio, è stato divulgato un comunicato che riporta le ragioni dello sciopero, seguito dalla risposta dell’azienda.

LE RAGIONI DELLO SCIOPERO

In un video comunicato diffuso su tutte le testate giornalistiche della Rai, il sindacato Usigrai motiva le ragioni dello sciopero che si effettuerà nella giornata di lunedì 6 maggio. Nel comunicato si legge: “Domani i giornalisti e le giornaliste della Rai per la prima volta dopo molti anni si asterranno totalmente dal lavoro, per protestare contro le scelte del vertice aziendale, che accorpa testate senza discuterne col sindacato, non sostituisce coloro che vanno in pensione o in maternità, facendo ricadere i carichi di lavoro su chi resta, senza una selezione pubblica e senza stabilizzare i precari, taglia la retribuzione, cancellando unilateralmente il premio di risultato, ma non solo.”

LA RISPOSTA DEI VERTICI RAI

La risposta dei vertici Rai ha confutato punto per punto le ragioni dello sciopero. Si legge: “L’attuale governance della Rai sta lavorando per trasformare il servizio pubblico in una modella Digital Media Company. Un lavoro complesso che ha trovato attuazione in un coraggioso Piano Industriale, votato dal Consiglio d’Amministrazione della Rai e oggi in via di realizzazione dell’intera azienda. I giornalisti che lavorano nelle testate della Rai rappresentano una risorsa fondamentale nell’espletamento del lavoro di informazione e approfondimento che è alla base dell’esistenza del Servizio Pubblico. Lo sciopero del sindacato Usigrai, a un mese dalle elezioni europee, oltre a impoverire l’offerta informativa, espone il Servizio Pubblico a strumentalizzazioni politiche, privando i cittadini del fondamentale diritto all’informazione, caposaldo della democrazia.”

CONCLUSIONE

Nonostante le divergenze, sia il sindacato Usigrai che i vertici Rai rimangono convinti della centralità del Servizio Pubblico e dell’importanza del ruolo dei giornalisti all’interno di quest’ultimo. La vicenda rimane aperta e continua ad alimentare il dibattito sull’etica e la libertà di informazione. Resta da vedere come evolverà la situazione nei prossimi giorni e quali saranno gli sviluppi futuri di questa controversia.

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