In una realtà alternativa degli anni Novanta, si è verificata una guerra tra umani e robot che si è conclusa con la firma di un trattato di pace nel 1994. Questo trattato, stipulato tra l’allora presidente americano Bill Clinton e Mr. Peanut, ha portato all’esilio dei robot superstiti nel deserto. La vittoria dell’umanità in questa guerra è stata possibile grazie all’invenzione dei dispositivi di realtà virtuale chiamati Neurocaster, ideati dal magnate della tecnologia Ethan Skate e diffusi in tutto il mondo.
The Electric State è un film che si svolge in questo contesto, con il personaggio centrale di Michelle, un’adolescente che ha perso la sua famiglia in un tragico incidente d’auto, incluso il suo amato fratello minore Christopher, un genio dell’informatica. La sua vita prende una svolta inaspettata quando riceve la visita di un buffo robot che le ricorda il fratello e la porta in un’avventura straordinaria, durante la quale scoprirà una verità sorprendente su quel mondo nuovo e rivoluzionario.
THE ELECTRIC STATE, RECENSIONE: AI CONFINI DELLA REALTÀ
Il film The Electric State si presenta come un’opera che cerca di richiamare i blockbuster degli anni Novanta, ma senza offrire nulla di veramente innovativo. Basato sulla graphic novel di Simon Stålenhag, pubblicata nel 2018, il film sembra soffrire di una mancanza di coerenza e originalità rispetto alla sua fonte d’ispirazione. Il focus eccessivo sugli effetti speciali sembra prendere il sopravvento sulla storia e sui personaggi, che perdono gradualmente di interesse nel corso della narrazione.
NOMI D’ECCELLENZA
Nel cast del film troviamo attori di grande talento come Millie Bobby Brown, Chris Pratt, Stanley Tucci, Giancarlo Esposito e Ke Huy Quan, ma la mancanza di carisma dei personaggi sembra essere un punto debole dell’opera. I fratelli Anthony e Joe Russo, nonostante il successo ottenuto con i film dedicati agli Avengers, sembrano non essere riusciti a trovare la giusta chiave di lettura per questo progetto, che risulta essere troppo leggero e privo di una visione chiara.
CONCLUSIONI FINALI
The Electric State si presenta come un blockbuster costoso ma privo di anima, con personaggi monodimensionali e una trama che non riesce a lasciare un’impressione duratura. La storia della guerra tra umani e robot, vissuta attraverso gli occhi di una ragazza alla ricerca del fratello perduto, non riesce a cogliere appieno le potenzialità offerte dalla sua premessa. Il film, pur basato su una graphic novel di successo, sembra essere più interessante per i suoi effetti speciali che per la profondità dei suoi personaggi e della sua trama.
In definitiva, The Electric State si rivela essere un film che, nonostante il suo imponente budget e il cast stellare, non riesce a emozionare né a lasciare un segno indelebile nello spettatore. La sua narrazione lineare e le scelte narrative prevedibili lo rendono un’opera che si dimentica facilmente, senza offrire nulla di veramente innovativo nel panorama cinematografico attuale.