Tutti tranne te: la recensione di una commedia romantica irresistibile

TUTTI TRANNE TE: UN AMORE SUI GENERIS – LA RECENSIONE DEL FILM COMMEDIA

Galeotta fu la pipì ed è proprio per un’estemporanea incontinenza che i protagonisti si incontrano per la prima volta, dando inizio a quella ronde di gioie e dolori che caratterizzerà la love-story a venire. Grande successo di pubblico che ha caratterizzato la scorsa stagione cinematografica, con oltre duecento milioni di incassi worldwide, Tutti tranne te è una frizzante rom-com che punta tutte le proprie carte sulla straripante alchimia tra Glen Powell e Sydney Sweeney: belli, magnetici e simpatici, con i loro scambi di battute e la sintonia evidente, sono l’elemento più convincente dei cento minuti di visione.

Visione che si propone come una sorta di assai libero aggiornamento di un classico shakespeariano come Molto rumore per nulla, adattato ai tempi moderni anche nella scelta di rendere centrale ai fini narrativi il matrimonio tra due donne, elemento scatenante del secondo incontro tra i due (in)consapevoli innamorati.

INSIEME CONTRO TUTTI

Ben presto Ben e Bea finiscono per essere sia schiavi che artefici della loro situazione, prima burattini e poi manipolatori a loro volta, in un gioco delle parti potenzialmente interessante. Peccato che la sceneggiatura scada a tratti in soluzioni banali e prevedibili, tanto che la storia sembra risolversi in un incessante susseguirsi di gag, alcune riuscite – su tutte l’improbabile citazione a Titanic – altre meno e fin troppo sessualizzate, finendo per scadere a tratti in una certa ripetitività.

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Tutti tranne te può contare su valori produttivi di alto livello e un cast all’altezza anche negli eterogenei ruoli secondari, e allo stesso tempo la regia di Will Gluck – che ne veniva dai spassosi film di Peter Rabbit – ha polso e ritmo. Fattori che garantiscono un certo divertimento e nascondono almeno in parte le pur evidenti falle di una narrazione che non offre effettive sorprese di sorta.

CONCLUSIONI FINALI

Spesso sono gli opposti che si attraggono, ma i protagonisti di Tutti tranne te sembrano smentire la regola: biondi, dal fisico scolpito, carismatici e problematici. Glen Powell e Sydney Sweeney sono gli interpreti ideali che ogni regista di rom-com vorrebbe avere a disposizione, belli e bravi nonché legati da un’alchimia irresistibile, che catalizza l’attenzione del pubblico, mettendo in secondo piano una storia fin troppo scontata e anonima nelle sue dinamiche chiave.

Romanticismo e un divertimento facile-facile, con gag e battute che vanno a segno a corrente alternata, con la vacanza da sogno dei protagonisti e un matrimonio che si ha da fare, caratterizzano cento minuti di visione all’insegna di un gradevole intrattenimento senza troppe pretese.

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