La modella sudafricana Reeva Steenkamp è stata uccisa il 14 febbraio 2013 dal suo fidanzato dell’epoca, l’atleta paralimpico Oscar Pistorius. L’incidente, caratterizzato da circostanze molto ambigue, ha visto Pistorius sparare attraverso una porta chiusa, sostenendo di voler colpire un presunto intruso, ma invece ha inflitto tre colpi mortali alla giovane donna. Pistorius è stato condannato prima per omicidio colposo e poi per omicidio volontario, e sta scontando una pena di tredici anni e sei mesi di reclusione.
Un documentario in tre parti che ricostruisce la vicenda
Il canale britannico Channel 4 e la tv pubblica australiana Sbs hanno acquisito al Mip Tv, il mercato internazionale dei diritti televisivi di Cannes, un documentario in tre parti sulla vicenda di Reeva Steenkamp. Intitolato “My Name is Reeva: I Was Murdered by Oscar Pistorius”, il documentario non solo narra i fatti che hanno portato alla morte della modella sudafricana, ma approfondisce anche la sua figura e le conseguenze che la sua morte ha avuto sulla sua famiglia. Inoltre, il documentario presenta nuove prove e teorie sulla notte dell’omicidio e mostra il momento in cui i genitori di Reeva si preparano a incontrare per la prima volta Pistorius, all’interno di un programma di riconciliazione molto comune nel sistema giudiziario sudafricano.
“Impatto del dialogo instaurato tra il colpevole e le vittime”
Kelly Wright di Keshet International, società che gestisce i diritti del documentario, ha definito la serie “una produzione molto delicata, prodotta da un team di talenti internazionali”. Wright è convinto che il pubblico si emozionerà vedendo l’impatto del dialogo instaurato tra il colpevole e le vittime, soprattutto sui genitori di Reeva ormai anziani e sulla loro ricerca di giustizia. In attesa di sapere chi acquisirà il programma per distribuirlo in Italia, il documentario resta di grande interesse in un’epoca che è avida di storie “true crime”. La vicenda di Reeva Steenkamp e Oscar Pistorius ha infatti attirato l’attenzione dei media fin dall’epoca, sia per l’intricata dinamica dell’accadimento in sé sia per il passaggio di Pistorius da stella dello sport internazionale a uno degli uomini più controversi del pianeta.